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Sotto assedio


Di fronte all’atrocità di una guerra è difficile trovare un argomento diverso da affrontare. In una settimana siamo stati catapultati dall’incubo covid, che sembrava non finire mai e che invece ora è come scomparso, al disastro dell’invasione russa in Ucraina. La cosa più tragica è vedere quanto questo conflitto abbia in così pochi giorni sconvolto le vite degli ucraini: persone come noi, con esistenze normali tra il lavoro, la famiglia, le bollette e le serie tv, improvvisamente trasformati in soldati e profughi, volontarie e partigiani. Ma se difficile è capire il perchè di questa guerra, non possiamo non provare una profonda compassione per questa gente sotto assedio, tra chi resiste in città, con lo scotch alle finestre, chi prepara molotov, chi si rifugia nelle cantine dei palazzi, fino alle folle accalcate nelle stazioni per prendere l’ultimo treno verso la libertà.



un libro: UNA QUESTIONE PRIVATA

A cento anni dalla nascita di Beppe Fenoglio, torna una lettura preziosa per chi ancora non l’avesse fatto: “Una questione privata” ( 1963 ed. Einaudi). Uno dei più importanti libri sulla Resistenza, uno dei capolavori della letteratura italiana, scritto quasi vent’anni dopo la fine della guerra. Calvino, grande estimatore di questo romanzo, lo commentò: “è un libro assurdo, misterioso, in cui ciò che si insegue, si insegue per inseguire altro, e quest’altro per inseguire altro ancora e non si arriva al vero perché.” E in effetti Fenoglio attinge al proprio passato di partigiano per regalarci un racconto incredibile, una storia collettiva, immersa nei paesaggi delle Langhe, che diventa appunto una storia privata, e viceversa. Il protagonista Milton, eroe solitario, attraverso i suoi pensieri, i suoi sentimenti, riesce davvero a parlare al cuore di tutti.



un film: ROMA CITTÀ APERTA

Se si parla di assedio, non si può non parlare di “Roma Città Aperta”. E’ appena finita la guerra, Roma è stata liberata da poco e Roberto Rossellini decide di raccontare a caldo le vicende che hanno animato la sua città, le paure e la miseria, i nazifascisti, con un film che nasce all’ombra di via Rasella e delle Fosse Ardeatine. Questo dramma neorealista è una pezzo di storia italiana ed è uno dei momenti più alti del cinema internazionale. Potente, vero, vivo ed emozionante, scritto con maestria (uno degli sceneggiatori è Federico Fellini) ed interpretato da attori del calibro di Anna Magnani e Aldo Fabrizi. La sequenza in cui la Magnani rincorre il camion dei tedeschi è un must, come uno dei dialoghi più belli e strazianti, che potrebbe essere girato oggi a Kiev: “Quest’inverno sembra che non debba finire mai…” - “Finirà, finirà. E tornerà pure la primavera”.



un’opera: DONNA ALLA FINESTRA

Donna alla finestra” di Renato Guttuso, 1942. Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, Italia. Maddalena


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