A parlare di “famiglia” si rischia spesso di generalizzare, o peggio di essere banali. La verità è che ognuno a modo suo sa benissimo cosa si intende per famiglia, e ognuno dà a questa parola un significato diverso. Nido, conforto, incubo, sogno, prigione, martirio, obiettivo, chimera… potrei continuare all’infinito ma la sostanza rimane una sola: la famiglia è stata, da sempre, il nucleo di base di qualsiasi comunità. E nonostante il tempo che passa e incrina certezze e rapporti, quest’entità che chiamiamo famiglia resiste. Ma come sta cambiando?
Da una parte l’esercito dei single (per la prima volta gli italiani che vivono da soli, 8.5 milioni, hanno superato il numero di coppie con bambini), dall’altra la famiglia tradizionale, affiancata dalla “famiglia queer” rilanciata da Michela Murgia, ovvero un gruppo ibrido che non per sangue ma per scelta convive e si definisce famiglia.
A chi si sente eternamente figlio, e a chi è genitore, a chi desidera vivere per sempre con la mamma, a chi vuole separarsi, a chi invece sogna di creare un nuovo nucleo, fino a chi riceverebbe volentieri il reddito di singletudine: l’arte può aiutarci a capire che questi bisogni accompagnano gli uomini e le donne da secoli e che possono essere accolti, talvolta superati. L’importante è non agire mai per un volere “esterno”, per assecondare la pressione sociale, ma fare ciò che più ci somiglia in grande libertà. Lupi solitari e family-people, “ognuno come gli va”.
Un libro: LESSICO FAMIGLIARE
Tra i capolavori della letteratura italiana del Novecento, c’è “Lessico Famigliare” di Natalia Ginzburg. Un libro scritto in soli due mesi, un racconto che sembra registrato in presa diretta, la fotografia di una famiglia numerosa nella Torino intellettuale tra le due guerre mondiali.
Un romanzo di memorie forte perché vero, grazie allo scrittrice che con uno sguardo di ragazza riporta fedelmente voci, frasi antiche e gesti, il lessico di una famiglia, appunto. Un padre burbero, una mamma svagata che ama il cinema, cinque fratelli, tutti diversi e lontani tra loro ma con un unico linguaggio che li tiene insieme. “E poi, poi niente. Ho scritto la storia della mia famiglia” dice la Ginzburg in un’intervista alla Fallaci. E’ stato proprio così.
UNA SERIE: IL PRINCIPE
Una sorprendente docuserie sta scalando le classifiche di Netfilx, ed è firmata da Beatrice Borromeo. Il protagonista di questo documentario è “il Principe”, ma forse meglio dire il-mai-re Vittorio Emanuele di Savoia e ruota intorno alla vicenda che lo lega alla morte del giovane Dirk Hamer. Una gita in barca all’isola di Cavallo che si trasforma in tragedia, un gruppo di amici in rada che nella notte sente degli spari, gli spari appunto del principe. Dopo quella notte del 17 agosto 1978 molte cose oscure avverranno, tra cui la più lampante, ovvero le mancate indagini per l’accaduto.
Una famiglia in esilio, quella di Vittorio Emanuele, una famiglia distrutta, quella di Hamer. Una famiglia potente che può salvarti dalla galera, una famiglia in balia degli eventi, tra ospedali e dolori. In queste contraddizioni si sviluppano le tre puntate di “Il Principe”, che alternano l’inchiesta giornalistica all’indagine psicologica di tutti i testimoni di questo dramma. Da vedere.
UN'OPERA: IL RITRATTO DI FAMIGLIA
Ritratto della Famiglia di Francesco I, di Giuseppe Cammarano, 1820. Museo nazionale di Capodimonte, Napoli.
Maddalena Messeri
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