top of page
Search

Una vita sola


maddalena messeri

Sconvolgono le immagini arrivate da Israele e Palestina. E fanno pensare. Purtroppo i tempi dei “due popoli e due stati” sono lontani, lontanissimi, ma anche se non siamo esperti di politica internazionale non possiamo che sperare in una soluzione di pace. L’odio chiama odio, la guerra chiama guerra, la morte chiama morte.


Per questo mi ha colpito una provocazione di Alessandro D’Avenia, credo nata dal vedere quelle vite interrotte senza senso: “se sapessimo di morire presto, a cosa ci dedicheremmo? La distanza tra ciò che facciamo già e ciò che faremmo è la distanza tra noi e la vita vera.” Dunque la newsletter di oggi è dedicata proprio a questo, alla distanza tra sogni e realtà, a cosa fare per non sprecare ciò che abbiamo di più caro, la nostra libertà. 


Un libro: SOLO BAGAGLIO A MANO
gabriele romagnoli bagaglio a mano messeri

Gabriele Romagnoli qualche anno fa ha scritto uno dei libri più iconici sul senso dell’esistenza e su come affrontarla con leggerezza, senza macini, ma “Solo bagaglio a mano” (ed. Feltrinelli).

Tutto nasce da un’esperienza catartica e cioè da una morte simulata, rinchiuso in una bara, ma vivo. Da quel momento scatta in lui una vera e propria rivoluzione interiore, una rinascita positiva che condivide con il lettore e che ci insegna ad eliminare il superfluo, ciò che non serve. Per vivere e viaggiare, senza pesi sul cuore.


UN film: l'ultima luna di settembre
utlima luna settembre mongolia messeri

Cosa resta della propria identità se si tagliano i ponti col passato? In “L’ultima luna di settembre”, film mongolo nei cinema in questi giorni, è la natura a dare una risposta al protagonista Tulga.

Il percorso a ritroso dalla città alle verdi vallate della Mongolia, dalla globalizzazione al nulla, il ritorno alle origini di un uomo di mezza età, interpretato da Amarsaikhan Baljinnyam (che è anche regista del film), diventa un pretesto per interrogarsi sulla vita e capire cosa vale davvero e cosa no. E un concetto vince su tutti: il profondo valore dell’amicizia.


UN'OPERA: ORANGE AND YELLOW
orange yellow mark rothko messeri

“Orange and Yellow” - Mark Rothko, 1956, Albright-Knox Art Gallery, Buffalo, USA.


Maddalena Messeri





コメント


bottom of page